Come sempre per me il primo di Settembre decreta inesorabilmente la fine dell'estate.
E' un mese che mi è sempre piaciuto: ha il sapore di un nuovo inizio, i colori dell'estate si fanno meno accecanti e la voglia di cioccolata calda comincia a farsi sentire, anche se siamo consapevoli che è ancora troppo presto.
Settembre porta con sé anche una discreta ansia da prestazione che mi fa agitare, i gatti lo sanno e mi tengono sveglia di notte. Ho sempre una bella cera in questo periodo, insomma.
Con la fine di Agosto mi ritrovo anche a guardare indietro pensando all'estate appena "finita" (in realtà ci sono ancora tre settimane e se tanto mi dà tanto il caldo andrà avanti un pezzo.. ma vabbè).
L'estate 2016 è stata molto semplice ma tanto impegnativa (semplice perché ho solo lavorato, lavorato , lavorato e impegnativa perché ho lavorato, lavorato, lavorato): me la ricorderò come quella in cui ho cucito come una pazza, in cui ho avuto il mese (luglio) più produttivo di tutta la storia del brand e anche come quella in cui finalmente Fede è entrato ufficialmente a far parte del nostro team (quello mio e dei gatti..).
Come quella in cui sono andata al mare solo 5 volte perché poi mi veniva i mal di testa.
Quella in cui ho realizzato i miei primi abiti ( e qui un grazie immenso va a Valentina di Fils de Reves)
Quella in cui con orgoglio li ho indossati.
Ma soprattutto la ricorderò come l'estate in cui ho fatto una scelta precisa: comprare una macchina da cucire industriale invece di andare in vacanza.
Entrambe le cose non potevo permettermele (anche perché come vi raccontavo qualche mese fa, adesso Fede ha un impiego part-time), e la cifra più o meno era quella. Ho dovuto scegliere e l'ho fatto senza avere il minimo dubbio.
Tutt'ora sono soddisfatta di questa decisione: sapevo fin dall'inizio che se volevo far decollare questa attività avrei dovuto fare dei sacrifici, tutto non si può avere e ritengo che le attrezzature siano una parte importantissima del mio mestiere.
Mi ero accorta che la macchina da cucire che avevo non riusciva a sostenere i ritmi a cui aveviocominciato a sottoporla quando il lavoro è realmente aumentato. Avrei potuto tirare avanti, certo, ma ho preferito procurarmi subito il mezzo più adatto a queste mie nuove esigenze, in modo da affrontare il periodo natalizio (che solitamente è quello in cui si lavora di più) con tranquillità.
La mia nuova JUKI mi fa battere forte il cuore e mi fa sentire al sicuro come mai nessun'altra macchina aveva fatto quindi... la settimana al mare o in montagna la faremo l'anno prossimo, o quello dopo ancora. O boh, chi se ne frega!
Sono un po' stanchina è vero, ma tengo botta perché di soddisfazioni ne arrivano tante e sono il carburante più efficace che esista.
Quindi buon primo di Settembre, che sia un autunno FAVOLOSO per tutti noi!
Erika
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